lunedì 25 agosto 2014

LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE

L'aria del mare mi ispira queste poche righe, tra un'onda che si infrange sulla sabbia e l'altra.
Sono passati otto anni da quando, quasi tutti neofiti, cominciammo la grande avventura del campionato Fsal. Da Cantina Pupo si respirava aria di giovinezza, perché eravamo più giovani davvero e gli impegni erano sicuramente meno di oggi. In tre mesi finimmo tutto, presi dall'impeto della novità. Fu bellissimo.
Poi ci fu una prima pausa. Due anni. Tornammo nel 2008, con un parco partecipanti rinnovato. Giocammo in diverse sedi, ma il grosso delle partite fu al Crazy stadium. Ricordo che Tiz vide tutte le partite. Un record. Anche allora l'atmosfera era meravigliosa, lunghe serate trascorse a inseguire un gol e a sbraitare per un fallo non visto. Perché fa tutto parte del gioco...
Ci perdemmo un po' di vista, ma nel 2012 tornò la voglia e trovammo dieci giocatori, quasi tutti della "vecchia generazione". Al New trafford ci fu meno caciara, ma ne scaturì il campionato più appassionante. L'anno scorso siamo riusciti a ripetere la stagione per la quarta volta, prima per due consecutive. Le serate all'Evelina Arena spezzavano la monotonia della settimana, al di là dei risultati e degli impegni lavorativi e famigliari. Ci siamo divertiti, compreso chi ha mugugnato un po', e mi ci metto dentro anch'io.
In sintesi, perché scrivo tutto questo? Mancano pochi giorni alla scadenza che ci siamo dati per capire chi vorrà continuare. Non voglio forzare nessuno, lo abbiamo fatto in passato, sì, ma sempre volentieri perché organizzare un campionato a dieci giocatori è qualcosa di straordinario. Ripetersi quattro volte, poi, è un miracolo.
Ma provate a pensare proprio a questo. Alla tradizione che ci siamo costruiti. Alle statistiche, per chi le ama. Alle accese e simpatiche rivalità. Ma soprattutto ai ricordi. Li ho sviscerati prima. Credo che abbiano evocato immagini piacevoli in tutti voi.
Io spero che chi non ha ancora deciso, giochi anche nel 2014/15. Non conta tanto che avremo una sede permanente e tantissimo spazio come mai in passato. Quello sarà solo un valore aggiunto.
Ciò che conta di più è che potremo continuare a vederci e a fare qualcosa che ci piace, il subbuteo. Gli impegni e le famiglie ci allontanano, o almeno parte di noi. Questa storia della Fsal ci tiene più vicini, in maniera goliardica tra l'altro.
Se vorrete partecipare, io sarò felice, anche se so che per me la Fsal è sempre un impegno incredibile. Lo faccio volentieri e ribadisco che se fossimo in undici, cederei il posto da giocatore ma non da organizzatore. E non vorrei facce nuove, a me vanno benissimo quelle di sempre. Perché siete amici con cui sono cresciuto, e con i quali ho tanti ricordi piacevoli. Non ho paura di invecchiare, ma senza questa cosa che ci lega un po' al passato, mi sentirei un po' più vecchio davvero.
Buone cose a tutti e grazie, qualsiasi decisione prenderete.
Mr. President (from Ligury)