Pubblichiamo uno stralcio da "Toglietemi tutto ma non il subbuteo", una breve anticipazione dall'ebook di prossima uscita. L'estratto è dal capitolo "Ti spiezzo in due".
Giocare a subbuteo è gradevole, questo apparirà scontato sia a chi scrive, sia a chi stia leggendo queste righe. Ma non è solo la componente ludica del calcio da tavolo ad avere appassionato gli amici. C'è di più. È un'aria particolare, difficile da descrivere, che si può respirare soltanto in determinate circostanze. La stessa aria si trova sui campi di calcetto, basket, tennis, persino durante i giochi di ruolo. Cos'è? La competizione.
Il dizionario della lingua italiana riporta questa definizione: «Lotta, contrasto, gara di emulazione, per il raggiungimento di uno scopo o il riconoscimento di una superiorità: competizione sportiva, competizione politica; entrare in competizione».
Proprio su questo concetto è doveroso soffermarsi, altrimenti nulla sarebbe come nella realtà da noi conosciuta. Il semplice passatempo non basta a muovere un'organizzazione strutturata tra amici. Serve altro. Pensiamo all'industria e al progresso: senza il senso di competizione con le altre, una tale azienda non sarebbe invogliata a produrre e innovare. Il risultato, su larga scala, sarebbe un mondo pericolosamente immobile.
Lo stesso accade quando due amici si trovino su un campo di qualsiasi sport o gioco, a competere. Lo suggerisce la parola stessa con il suo significato letterale: riconoscimento di una superiorità, affermazione sull'altro. L'uomo ha avvertito questo bisogno sin dall'antichità, e purtroppo tale irresistibile sensazione ha prodotto pure la poco nobile arte della guerra. Ma finché la competizione rimanga confinata in ambito sportivo, non c'è niente di più stimolante. Primeggiare su una persona ben conosciuta, frequentata quasi ogni giorno, non fa altro che accrescere lo stimolo di pancia. Così quando si è sul campo, a muovere miniature in funzione del gol, si respira quell'aria particolare, diremmo "magica", dello scontro diretto con uno dei tuoi migliori amici. È Milan-Inter o Inter-Juventus, qualcosa del genere, perfino meglio di giocare un match di federazione (vera) contro un perfetto sconosciuto.
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